Psicoterapia analitica individuale

“La cura è sicuramente diretta dallo psicoanalista. Il primo principio di questa cura, […] e che

 egli ritrova ovunque nella propria formazione  fino ad impregnarsene, è che non deve affatto dirigere il paziente”.

“L’analista è l’uomo per cui si parla liberamente, è li per questo”.

Jacques Lacan

La psicoterapia orientata dalla psicoanalisi è una pratica fondata sulla “cura della parola”, sullo ascolto della soggettività del paziente, svolta in uno spazio accogliente e non giudicante.

Al centro dei colloqui c’è  la parola e non il sapere del terapeuta che interpreta e sa cosa sia bene per il paziente.

L’analista pone attenzione alle discontinuità portate dal discorso del paziente (lapsus, atti mancati), lavora con le formazioni dell’inconscio come i sogni, sottolinea ed interroga le parole del paziente, mettendolo nella condizione di scoprire di essere un soggetto diviso dal suo dire inconscio, in altri termini, di sorprendersi del fatto che c’è qualcosa del suo dire che sfugge alla sua comprensione, ma che opera nel determinarlo.

La finalità della psicoterapia analitica è quella di favorire l’attivazione di cambiamenti vantaggiosi e più vivibili per il soggetto nella modalità di rapportarsi agli altri e ai suoi campi di interesse, dal lavoro alla famiglia al rapporto con se stessi.

Il terapeuta, mediante un lavoro di transfert, opera affinché il paziente si senta implicato in quello che dice e gli crea disagio, trovando da sé le personali soluzioni a situazioni di impasse e aprendo la strada ad un sentimento di vita.

In tale cornice, il sintomo portato dal paziente non viene eliminato, ma interrogato al fine di comprenderne in parte le cause inconsce, trasformandolo, così, in qualcosa di più vantaggioso per il proprio vivere.

Destinatari degli interventi
  • Adolescenti e preadolescenti
  • Adulti.
  • Genitori
  • Coppie
  • Operatori del settore sociale, sanitario ed educativo
Aree di intervento della mia attività clinica
  • Disturbi d’ansia (attacchi di panico, fobie, ansia sociale).
  • Disturbi depressivi.
  • Disturbi dell’alimentazione.
  • Patologie psicosomatiche e croniche.
  • Dipendenze patologiche
  • Difficoltà in età adolescenziale (conflittualità con i genitori, ritiro sociale, disagi riferito al proprio corpo, problemi scolastici, autolesionismo).
  • Difficoltà relazionali nella coppia, in famiglia, a scuola o a lavoro.
  • Crisi determinate da cambiamenti di vita significativi (lutti, malattie, separazioni).