Psicoterapia in gruppo

“Lo psicodramma libera la possibilità di  accedere a nuovi

significanti e rimane in bilico tra il senso e la perdita di senso”.

Elena B. Croce

Dopo una prima fase di colloqui preliminari, volti alla conoscenza della persona e del suo disagio e sulla base di una scelta condivisa con il paziente, mi avvalgo della possibilità di proporre trattamenti di psicoterapia in gruppo ad orientamento psicoanalitico.

Il dispositivo utilizzato è quello dello psicodramma analitico.

Si tratta di gruppi formati da un numero minimo di 5 persone, fino a un massimo di 11. I partecipanti sono adulti o giovani adulti non omogenei per il tipo di difficoltà riportata.

Sono gruppi aperti, in quanto nel loro svolgersi possono essere sempre previsti nuovi inserimenti di pazienti. 

Gli incontri in gruppo avvengono una volta a settimana per la durata di circa un’ora e mezza.

 

Due terapeuti si alternano tra una seduta ed un’altra nella funzione di animatore ed osservatore, portando ognuno uno stile personale che non risulta assolutamente omologabile a quello dell’altro.

Lo psicodramma si avvale della parola e della drammatizzazione attraverso il corpo per interrogare il proprio mondo psichico e relazionale all’interno di un contesto di gruppo.

Il gioco psicodrammatico mette in rilievo gli aspetti ripetitivi del proprio patire al fine di trasformarli in una diversa rappresentazione delle cose, secondo modalità di vita più convenienti e meno fallimentari di quelli adottati fino a quel momento.

Brevi Fondamenti Teorici

Lo psicodramma analitico di cui tratto è sostanzialmente in linea con quanto proposto dalla S.E.P.T. da Gennié e Paul Lemoine, e si caratterizza, da un punto di vista teorico, per il ritorno a Freud e il ricorso al pensiero di J.Lacan.

Si tratta di una psicoterapia in gruppo e non di gruppo in cui si pone in primo piano la soggettività del paziente e non il gruppo, considerato nel suo insieme come entità autonoma e sovrastante le singole personalità.

Il gruppo, pertanto, viene considerato come lo sfondo su cui vengono analizzate le posizioni individuali dei partecipanti. Il suo fine, pur essendo nato dall’incontro della psicoanalisi di Freud e Lacan con lo psicodramma moreniano, non è quello di far acquisire una maggiore spontaneità agli individui che vi partecipano, attraverso la liberazione catartica delle emozioni, ma consiste prevalentemente nella ricerca del soggetto attraverso l’esperienza dell’inconscio.

Lo psicodramma analitico ha, rispetto alla psicoanalisi, una sua dimensione specifica che si esprime prevalentemente attraverso alcuni elementi quali il gioco, lo sguardo e il discorso del gruppo.